Di origini campane e nato a bordo di un aereo per Tripoli, è diventato uno dei cantori più autentici della "romanità"
Si è trasferito a Roma dopo le scuole dell'obbligo e ha iniziato a recitare per i fotoromanzi
Il suo soprannome, il Califfo, gli è stato dato quando era ancora ragazzino a causa delle sue innumerevoli conquiste amorose
Ha esordito al cinema recitando in Sciarada alla francese (1963)
Inguaribile playboy in perenne controtendenza, i suoi eccessi erano noti a tutti: la prima volta che è finito in carcere (per possesso di stupefacenti) era il 1970
È stato sempre assolto con formula piena
Ha scritto canzoni per grandi artisti come Mia Martini e Mina
Il suo brano più rappresentativo come cantautore è invece "Tutto il resto è noia"
Autore di diversi libri, nel 2000 ha pubblicato Il cuore nel sesso, in cui ha raccontato soprattutto le esperienze sentimentali e sessuali che hanno segnato la sua travagliata gioventù
La sua partecipazione al reality-show Music Farm nel 2006 ha aiutato a fare scoprire al pubblico italiano aspetti inediti della sua personalità
L'Università di New York gli ha conferito una laurea honoris causa in filosofia "per avere scritto una delle più belle pagine della Canzone Italiana"
Un paio di settimane prima di morire si era esibito al Teatro Sistina di Roma