Si è appassionata al mondo dell'arte grazie alla madre, con cui andava spesso al cinema da piccola
Dopo avere vinto un concorso RAI, nel 1965 ha ottenuto un Leone di San Marco per il Migliore documentario televisivo a Venezia grazie a "Primopiano: Philippe Petain, processo a Vichy", finanziato appunto dalla TV di stato
Regista trasgressiva e provocatrice, il suo primo lungometraggio a soggetto era dedicato alla figura di Francesco d'Assisi
Il suo capolavoro, "Il portiere di notte" (1974), che descrive il perverso rapporto tra un'ebrea scampata ai campi di concentramento – una sensualissima Charlotte Rampling – e il suo carnefice delle SS dopo la fine della guerra, ha scandalizzato l'Italia
La sceneggiatura de "Il portiere di notte" ha atteso vari anni in un cassetto in attesa di un produttore
Nel 1979 ha fatto parte della giuria al Festival di Berlino e nel 2009 alla Mostra di Venezia
Nel 1999, ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione alla LUMSA di Roma, per il contributo dato al cinema italiano
Ha lavorato anche in teatro dirigendo varie opere liriche
Dopo alcuni anni un po' bui, ha ottenuto di nuovo il successo internazionale grazie alla pellicola "Il gioco di Ripley" (2002)
Nel 2015, dopo il successo della fiction TV da lei diretta "Francesco", con cui è tornata per la terza volta a raccontare la figura del santo di Assisi, il comune umbro le ha conferito la cittadinanza onoraria